Eccoci pronti per una nuova stagione sportiva! L’entusiasmo, la motivazione e l’energia sono generalmente alle stelle e siamo pieni di buoni propositi per l’annata che ci aspetta.
Questo è il modo in cui la maggior parte degli atleti (a parte alcuni casi) approccia l’inizio della stagione. I club più ambiziosi pensano già allo scudetto, coppa Italia e, perché no, anche alla Champions League e al Mondiale per Club (o qualunque siano i trofei nella tua competizione). Alcuni atleti sentono odore di convocazione in Nazionale. Tutto è pronto per partire alla grande.
Ogni anno inizia così, pieno di mirabolanti obiettivi che, purtroppo, per molti atleti finiscono con lo “sgretolarsi” durante le amichevoli di precampionato. Perché i piani dell’allenatore sono diversi dai loro oppure i risultati tardano ad arrivare.
Tutto ciò capita quando gli obiettivi personali sono dei semplici “buoni propositi”, come quelli che si fanno il primo gennaio.
Non so se tu sia una di quelle persone che scrivono i propri obiettivi e le proprie aspirazioni prima di iniziare una nuova stagione, sappi semplicemente che avere una direzione chiara è fondamentale per ottenere risultati importanti nel tuo sport (e vale anche per la tua vita).
Le 4 caratteristiche degli obiettivi ben formati
In questo articolo ti voglio dare alcuni classici accorgimenti che insegniamo nei corsi di PNL (Programmazione Neuro Linguistica) per capire se gli obiettivi che ti stai proponendo sono ben formati e in linea con la direzione che vuoi prendere.
Ecco le quattro caratteristiche e le corrisponenti domande che faccio nelle sessioni di Sport Coaching con gli atleti per formulare un buon obiettivo e preparare così le basi mentali solide per raggiungerlo.
1. Formula i tuoi obiettivi in positivo
No, non c’entra nulla il pensiero positivo o l’ottimismo. Intendo formularli linguisticamente in positivo.
La prima domanda che infatti ti faccio è: cosa vuoi per te in questa stagione?
Prenditi un foglio di carta e qualche istante e scrivi la risposta a questa domanda: cosa vuoi?
Fai bene attenzione: non mi interessa sapere cosa NON vuoi più. Lascia perdere in questo momento le difficoltà che hai avuto, le persone che ti hanno messo i bastoni tra le ruote, i disagi e gli infortuni degli scorsi campionati. Cosa vuoi al posto di tutto ciò?
Cosa vuoi ottenere in questa stagione nel momento in cui decidi di impegnarti al massimo per raggiungerlo? Focalizzati su ciò che vuoi ottenere.
2. Gli obiettivi devono essere iniziati e portati avanti da TE
La seconda domanda è: sei tu in controllo e responsabile del raggiungimento di questo obiettivo oppure dipende da altre persone? Se sei tu il responsabile va bene, altrimenti riformulalo.
Ricorda che tu puoi controllare solo il tuo comportamento, le tue sensazioni, i tuoi pensieri, le tue azioni. In definitiva puoi controllare te stesso, e NON gli altri.
Perciò il tuo obiettivo non può dipendere dalle decisioni e dalle azioni di un’altra persona.
Ti faccio un esempio semplice: se il tuo obiettivo fosse: “voglio essere titolare nella mia squadra e vincere la Coppa Italia”, è facile intuire che non è sotto il tuo diretto controllo. Banalmente deve passare attraverso le decisioni di un allenatore e dal confronto sul campo con degli avversari.
Concentrati invece sulle abilità che puoi e devi sviluppare per guadagnarti il tuo posto tra i titolari. In questo caso una buona formulazione dell’obiettivo potrebbe essere: “voglio aggiungere quattro nuovi colpi al mio repertorio e migliorare di tot le mie percentuali in attacco”.
Nota come l’aggiungere varietà di colpi e, di conseguenza, migliorare la percentuale d’attacco è in tuo totale controllo.
P.S. Se sei un atleta farei prima un check con l’allenatore per essere allineato sui requisiti che servono affinché decida di metterti in campo. Sai com’è, farsi un mazzo tanto per poi scoprire che non era ciò che interessava all’allenatore non aiuta il morale. Chiedere (invece di tirare a indovinare) è una strategia molto più efficace.
3. Fai in modo che i tuoi obiettivi siano concreti e specifici
Terza domanda: che immagini vedrai quando avrai raggiunto questo obiettivo? Cosa dirai a te stesso? Cosa diranno le persone vicino a te? Come starai e che sensazioni proverai una volta raggiunto questo obiettivo?
Sii specifico: dove ti trovi? Con chi? Cosa stai facendo?
Fa in modo che il tuo cervello comprenda pienamente e specificamente dove vuoi andare. In questo modo ti ci porterà più facilmente e velocemente. In PNL vogliamo che l’obiettivo sia verificabile nell’esperienza e basato sui sensi (vista, udito, tatto, olfatto e gusto). Anticipalo mentalmente e scrivi sul foglio.
4. Testa l’ecologia dei tuoi obiettivi
Mentre i verdi non c’entrano nulla, passiamo alla quarta e ultima domanda: cosa accadrà quando avrai raggiunto il tuo obiettivo?
Come cambierà la tua vita? Come cambierà il rapporto con le persone che ti stanno attorno? Che conseguenze avrà il raggiungimento del tuo obiettivo nella tua vita personale? Nella tua squadra? Con i tuoi amici? Nel tuo tempo libero? Questa è ciò che in PNL viene definita ecologia di un obiettivo.
Ho lavorato con alcuni atleti della Nazionale che si sono resi conto solo dopo del “prezzo da pagare” in termini di non recupero mentale e fisico dalla stagione passata, di tempo non dedicato alla famiglia, di inizio lento della nuova stagione. Tutto ciò per vestire la tanto agognata maglia azzurra. Be’ alcuni sono disposti, altri no (soprattutto in determinate fasi della vita).
Poco spesso viene fatta questa considerazione che, invece, credo sia di fondamentale importanza: ogni nuova azione, comportamento o risultato porta con sé delle conseguenze e dobbiamo esserne consapevoli e preventivarle (nei limiti del possibile) per non ritrovarci un giorno a dire cose tipo: «se all’epoca l’avessi saputo non mi sarei messo in questa situazione». Be’ se all’epoca ti fossi fatto la domanda magari avrebbe aiutato.
Ottimo! Se hai fatto questi quattro controlli e hai scritto le risposte alle mie domande, ora dovresti avere in mano una lista di obiettivi ben formati. Sappi che in questo momento hai appena aumentato concretamente la tua percentuale di riuscita!
Ora non ti resta che stabilire un piano d’azione e fare il primo passo verso la loro realizzazione.
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