Esiste un fil rouge che, come un elicoidale nastro ammaestrato da una leggiadra ginnasta, unisce il DNA delle muse ispiratrici dell’arte: da Clio a Tersicore, da Urania a Calliope.
Questa coinvolgente tematica fa da ponte tra le civiltà e i millenni. Da Ovidio a Kafka, da Fiona di Shrek a Michael Jackson nel video di “Thriller”. Sto parlando della metamorfosi.
La metamorfosi è una mutazione di forma, di aspetto e di atteggiamento ma non di identità. Eroi, piante, costellazioni tutto muta forma e si ricrea.
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.”
Antoine-Laurent de Lavoisier
Cosa c’entra questo argomento con il nostro blog di PNL?
Forse niente. E forse tutto 🙂
Pensaci un attimo. Qual è il momento in cui anche tu ti sei avvicinato alla metamorfosi o sei stato assolutamente trasfigurato da una reazione alterata? Uno di quei momenti in cui, se avessi avuto uno specchio, quasi non ti saresti riconosciuto?
Spesso capita durante i litigi di coppia.
Hai mai notato che più vogliamo bene a una persona, più riusciamo (in alcuni momenti) a tirare fuori il peggio di noi e a comportarci in modi che non useremmo mai con estranei o persone più distanti?
Durante il corso di PNL e comunicazione enfatizzo in modo divertente alcune differenze tra la comunicazione dell’uomo e della donna, specialmente all’interno di un rapporto di coppia.
Nel farlo percepisco l’ilarità che ciò suscita e, immediatamente dopo, quell’espressione che disegna a mezz’aria la classica nuvoletta da giornalino a fumetti con su scritto “azz.. capita anche a me!”.
In effetti sono moltissime le persone che si riconoscono nelle esagerazioni che accadono durante un litigio di coppia. Soprattutto quando attiviamo la modalità ”muro di gomma”.
Invece di ascoltare l’altra persona ci concentriamo su ciò che vogliamo rispondere con l’obiettivo di avere l’ultima parola o zittirla. E quando ci riusciamo ci illudiamo per qualche istante di aver “vinto” la contesa.
Ma è una vittoria di Pirro. Infatti, nell’alterazione del momento, lasciamo che sia lo stato d’animo a controllarci e di solito finiamo per stare male in due.
Se ti capita spesso di essere un burattino nelle mani dell’ira ti rimando all’articolo che ho scritto su come gestire la rabbia.
I 3 errori più comuni che le persone fanno durante una discussione
L’obiettivo di questo articolo è proprio quello di aiutarti a prendere consapevolezza di alcuni tra gli errori più comuni che commettiamo nelle discussioni, in particolare in quelle con il partner.
1. Fai attenzione alle tue parole e non confondere il comportamento con l’identità
Durante un litigio, con le surrenali che pompano adrenalina e cortisolo come il motore di una Ducati Desmosedici, controllare le parole che diciamo diventa difficile sia per noi che per il partner.
Quando senti frasi del tipo «sei il solito inaffidabile, non posso contare su di te!», puoi tenere in considerazione che l’altra persona ce l’abbia con il tuo comportamento e non con te come persona e usi quelle espressioni semplicemente come mezzo per sfogare la rabbia in eccesso.
«Sei uno stupido» (identità) è molto diverso da «hai fatto una stupidaggine» (comportamento).
Quindi, da una parte stai attento alle parole che usi e fai del tuo meglio per parlare di comportamenti concreti che hai visto e ascoltato e, dall’altra parte, non dare troppo peso alle parole che usa una persona adirata.
Probabilmente, se non ti sentisse così vicino, non si arrabbierebbe in quel modo con te (ti risparmio il “ma”: ciò che ti ho appena scritto non vale in tutte le situazioni).
Presta attenzione in questi momenti alle parole come “tutti, sempre, nessuno mai”: si rivelano decisamente poco utili poiché escludono possibili alternative alla questione.
Se usi tanto questi universali, ti invito a leggere questo bellissimo articolo della mia amica e collega Roberta Liguori.
Ricorda che non ci piace essere giudicati e, quando ciò accade, tendiamo sempre ad alzare le barriere per difenderci.
Una discrepanza tra fatti e aspettative non dovrebbe mai essere un giudizio sull’identità, bensì una richiesta di modifica di un comportamento.
2. Lettura della mente? Pessima idea!
Il secondo errore comune che commettiamo – e che è molto spesso complementare al primo – è fare lettura della mente.
«Ah mi ha detto questo quindi significa che pensa quest’altro».
Ci lavoriamo sempre in maniera concreta durante il nostro corso PNL Practitioner. Tantissime persone non ascoltano attentamente e letteralmente. Piuttosto cercano di interpretare le parole che vengono dette, come fosse un test di Rorschach, cercando dietro a una farfalla mille interpretazioni.
«Dici (o fai) così solo per farmi piacere!»
Quindi? C’è forse qualcosa di male? Non dovrebbe funzionare così in una coppia?
Faccio qualcosa per far stare bene l’altra persona.
Il nostro cervello, essendo un capolavoro assoluto di ingegneria e creatività, può portarci a infinite ed elaboratissime congetture. Tuttavia molto spesso una macchia di inchiostro su un foglio è semplicemente… una macchia di inchiostro su un foglio.
Hai dei dubbi? Chiedi all’interessato.
Come dico sempre è naturale fare lettura della mente, la facciamo tutti. L’importante è non agire sulla base di essa senza prima avere verificato che sia come ce la immaginiamo.
3. «Stai calmo!» Ma anche no…
Hai mai sentito parlare della prima proiezione dei fratelli Lumiere il 6 gennaio 1896. Leggenda vuole che le persone invitate ad assistere al film, nel vedere sullo schermo un treno viaggiare apparentemente incontro a loro, scapparono dal cinema urlanti, temendo che il treno potesse travolgerli.
Reazione abbastanza naturale per i neofiti del cinema all’epoca.
Durante una lite l’errore che commettiamo è l’inverso: con un serafico «stai calmo» è come se volessimo fermare a mani nude il treno in corsa (in questo caso vero!).
Pensaci: dire «stai calmo» a una persona che, in quel preciso momento, conosce la calma con la stessa familiarità con la quale un culturista indossa un tutù, è come voler fermare un proiettile con le mani.
E se non sei Superman o Neo di Matrix dubito che tu ci possa riuscire.
Ricorda che la prima regola per farsi ascoltare da una persona è dimostrare comprensione. È essere sulla sua stessa lunghezza d’onda. Ma di questo ne parleremo in un prossimo articolo.
Infine, se sai di essere una persona che ha il carattere impulsivo e devi dire ciò che pensi perché è più forte di te, ricorda una cosa: innanzitutto puoi dire ciò che pensi senza necessariamente brutalizzare l’altra persona.
E soprattutto: non sei quel tipo di “persona che x”. Sei quel tipo di persona che “sta facendo x”.
E se stai facendo cose stupide che non ti portano a risultati utili c’è una cura meravigliosa: puoi semplicemente smettere di farle!
Se vuoi imparare a:
- Fare richieste di qualità nella comunicazione interpersonale;
- Saper gestire il tuo stato d’animo nei momenti in cui ti va il proverbiale “sangue al cervello”;
- Cambiare quei comportamenti che sembrano più forti di te;
- Utilizzare un potentissimo strumento linguistico che ti permette di fare le domande giuste al momento giusto, percependo i reali bisogni degli altri e senza avventurarti in intricate elucubrazioni, tanto affascinanti quanto (spesso) inutili;
ti aspetto al nostro prossimo corso PNL Practitioner.